È un vero e proprio racconto della società e del suo codice genetico. Cosi la mostra “Nei palchi della Scala- Storie milanesi”, curata da Pier Luigi Pizzi, al Museo Piermarini, aperta fino al 30 maggio 2020, racconta l’evoluzione del pubblico del Teatro, in particolare dei palchettisti: dall’anno della fondazione del Teatro nel 1778 fino al 1920, anno dell’esproprio dei palchi.
Si ripercorre la storia delle grandi famiglie milanesi, nobili e patrizi lombardi prima, alto-borghesi poi, legati alla manifattura della seta e del cotone, grandi professionisti, che compravano i palchi, li affittavano e li lasciavano in eredità.
“Un racconto che capovolge la prospettiva del teatro di 180 gradi: dal palcoscenico al pubblico”, spiega la direttrice del Museo, Donatella Brunazzi. Che mette in luce come questi “salotti” tanto cari alle donne, che andavano in scena con abiti e gioielli, e naturalmente con gli immancabili guanti lunghi, erano veri e propri affacci, dove spiare i vicini, grazie al sapiente gioco di specchi, origliare senza farsi notare, ma anche salotti letterari, luoghi di discussioni politiche.
Frequentati da ospiti illustri come Pietro Verri, Cesare Beccaria, Giuseppe Parini, Ugo Foscolo, Vincenzo Monti e Alessandro Manzoni che era anche un giocatore. Se le donne guardavano e si facevano vedere, gli uomini venivano qui per passare una serata, discutere di politica e giocare a dadi o a carte. Spesso si giocava d’azzardo e, talvolta, le vincite erano utilizzate per finanziare gli spettacoli. Ma la storia dei palchi, pagati come diceva Stendhal come un bilocale a Parigi, erano non solo un bene culturale, ma anche una forma di investimento per mettere a reddito il proprio capitale, che poteva essere venduto, affittato (anche a serata) donato e dato in eredità, ed erano arredati dagli architetti dei proprietari. Molte le donne proprietarie di un palco, che si esibivano con gli abiti firmati dagli stilisti più in voga.
In mostra anche diverse mise fra cui quella di Gioia Marchi Falk firmata Valentino, di Mila Schon, Curiel, di Valentina Cortese.
Interessante la mappa digitale che illustra proprietari, affittuari ed ospiti, palco per palco, per conoscere la storia dei palchettisti. Mappa che, dopo il 7 dicembre, sarà visibile sul sito del Teatro alla Scala.
Articolo interessante e pieno fi spunti
Sempre interessante approfondire le conoscenze della propria città
Sarei felice di partecipare ad una visita guidata per conoscere la storia del più bel teatro del mondo per me
La scala perché legato alla nostra storia di Lombardia e dell’Italia
Cara Elisabetta, vai sul sito del Teatro http://www.teatroallascala.org e troverai Visita il teatro e il Museo dove sono segnalate le visite guidate al Teatro oppure a I Laboratori dove potrai fare un viaggio dietro le quinte del teatro ai Laboratori Ansaldo.