Lo sapete che sono tornate di moda le vecchie “piastrelle” di cemento, cementine e graniglie, spesso di forma esagonale che si trovavano nei pavimenti dei palazzi dei primi 900?  Anch’io le avevo, quando ero bambina, nella mia casa! Bene oggi i piu’ grandi produttori di ceramiche le hanno rimesse in produzione, con disegni , forme e tecnologie rivisitate cosi’ come succede con i vestiti, quel vecchio cappotto uguale uguale a quello che mia madre metteva quando era giovane e’ tornato di moda.. peccato che l’ha buttato!

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tratta da http://www.parquet-cotto-marmo.it/pavimenti-in-cementine-liberty/by Floor Treatment s.r.l.

Difatti quei vecchi pavimenti sono stati “buttati” per essere sostituiti via via negli anni dalla moquette, dal linolioum, dalla ceramica industriale e nei casi piu’ fortunati dal legno. Oggi invece rieccoli sul mercato e vi diro’ che per me e’ stato amore a prima vista, sara’ per il riemergere dei ricordi di infanzia o semplicemente perche’ li considero veri e propri quadri sui quali camminare, del resto come si fa ad non innamorarsi di quei colori, di quei disegni, dell’eleganza e dell’armonia dei loro accostamenti?

Ma prima vi racconto qualche cenno di storia che ci  spiega i motivi per i quali un elemento, in questo caso un pavimento, diventa cosi’ diffuso, cosi’ alla moda, rispetto ad un altro.

Le cementine o chiamate anche pastine arrivano sul mercato con alla fine dell’800 ovvero con la rivoluzione industriale. Con il conseguente esodo di contadini verso la citta’ essa inizia a subire la grande espansione edilizia sorge l’esigenza di trovare un prodotto per pavimenti economico duraturo ma allo stesso tempo che richiamasse “lo stile” e quindi la moda in voga ai quei tempi. E in quegli anni le case signorili e quindi “lo stile” era rappresentato dai pavimenti alla veneziana ovvero piastrelle composte da una base di cemento e sabbia con lo strato superficiale di pezzettini di marmo.

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tratta da www.mtapavimenti.it

Nasce pertanto, con le cementine, la versione economica dei pavimenti alla veneziana, sostituendo i pezzetti di marmo con sabbia finissima e ossido di ferro, rosso, nero o naturale che consentivano la realizzazione di giochi geometrici. Oltre alla versione a tinta unita esistevano, nei palazzi piu’ signorili,  anche quelle a disegni intarsiati prevalentemente  floreali. La posa veniva effettuata con malta e le superfici trattate con dell’olio di lino.

 

Assieme alle cementine sono tornate di moda anche le graniglie o marmette, queste ultime a differenza delle cementine avevano e hanno tutt’ora uno strato superficiale “ la parte nobile” in graniglia di marmo lavata e depolverizzata o polvere di marmo  con l’aggiunta di ossidi colorati. Anche la posa di quest’ultime avveniva con malta ma la superficie veniva levigata e lucidata a piombo al fine di ottenere superfici lucide e brillanti ad alto contenuto decorativo.

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tratta da www.pavimentidifilippi.it

 

Oggi esistono produttori che realizzano questi prodotti a mano con la possibilita’ di personalizzare i disegni, i colori del tuo pavimento o del tuo rivestimento.

Vi cito alcune delle marche leader nel settore:

MIPA di Ravarino (Modena)  in cui i prodotti, graniglie di marmo, sono realizzati artigianalmente, con alte prestazioni tecnologiche e per usare un loro slogan “che trasforma il prodotto in un pezzo di design che arricchisce e valorizza gli ambienti in cui è inserito”. La Mipa usa antichi stampi per il colaggio delle piastrelle in graniglia, ogni giorno gli impasti liquidi, vengono colati nei divisionali in bronzo che riproducono la forma del decoro, creando ogni volta pezzi unici, impercettibilmente diversi l’uno dall’altro, e quindi assolutamente originali.

BISAZZA di Alte (Vicenza) famosa per i suoi mosaici non poteva esimersi dal proporre meravigliose cementiles, quadrate o esagonali, interamente realizzate a mano, utilizzando cemento ad alta resistenza mescolato con polvere di marmo e ossidi colorati, che sulla base di una scelta cromatica che va dal grigio argento al giallo zafferanno passando dal marrone cioccolato al bianco latte al verde salvia e molti altri, incarica una gruppo di designers per la produzione di cui  basta solo travolgervi con le immagini per lasciare a voi le considerazioni ..

Come potete immaginare, come tutti i prodotti non industriali, il costo di questi materiali non e’ tra i piu’ economici per questo che come professionista consiglio nel caso ci sia un budget da rispettare e per non rinunciarvici, intervenire con questi prodotti in modo mirato, ad esempio il rivestimento di una scala , la parete di un bagno o il rivestimento della cucina oppure  per un ulteriore alternativa vi segnalo la linea Azulej della Mutina

MUTINA di Fiorano (Modena)  offre difatti un prodotto  diverso che  pur richiamando  la memoria del cemento idraulico, sperimenta  una tecnica di stampa innovativa orientata verso un prodotto di larga diffusione e quindi industriale, ossia un bellissimo gres porcellanato rettificato  smaltato con stampa digitale a freddo.

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Per chi invece ha la fortuna di avere ancora questi pavimenti originali nelle proprie case, con il piu’ sentito consiglio di conservarli,  e’ utile sapere che  esistono ditte specializzate nel restauro, qui mi sento di segnalare, per che abita Roma e dintorni,  Floor Treatment s.r.l. che non la loro squadra di artigiani professionisti individua il miglior modo di intervento per riportare al loro massimo splendore questi meravigliosi pavimenti.

 

2 Responses to Cicli e Ricicli
  1. Ciao Raffaella, amo questo stile! Hai proprio ragione … e’ un evergreen che fonde innovazione e tradizione! Esplosivo! Elena


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