Qualcuno me ne aveva parlato come di “un’ India più facile”. Facile, lo Sri Lanka lo è senz’altro, grazie alle distanze brevi e alle ottime strade, generalmente poco trafficate. Come esperta di India, mi sento di dire che questo piccolissimo paese, grande come l’Irlanda, con l’India ha poco in comune, nonostante sia tanto vicino alla punta estrema del Subcontinente, da essere chiamato “la lacrima di Shiva”.

A renderlo diverso influiscono la religione, la storia e anche la millenaria tradizione artigianale indiana, quasi inesistente nello Sri Lanka. In poche parole, gli appassionati di shopping non trovano sull’isola pane per i loro denti. Ad esclusione della cittadina di Galle, dove prosperano simpatici negozi, che trattano in mille modi la pietra di luna, caratteristica dell’isola. Dimenticavo i batik, le stoffe di cotone prodotte artigianalmente, interessanti da vedere realizzare, ma, a parer mio, piuttosto rigide e assai care.

Quanto alla religione, i singalesi, come sono chiamati gli abitanti dell’isola, sono al 72% buddisti, mentre gli indiani, al 70% induisti, venerano dei supremi dalle mille forme, a cui dedicano feste incredibili in ogni momento dell’anno.

 

Almeno sei buoni motivi per scoprire lo Sri Lanka

Templi buddisti, maestose rovine, piantagioni di tè, fino alle affascinanti baie sull’Oceano Indiano: in breve tempo, su strade ottime e poco trafficate, si passa dal mare, alle foreste tropicali, ai parchi nazionali abitati dagli elefanti, ai siti arceheologici protetti dall’Unesco. Si viaggia immersi in una natura rigogliosa, tanto da avere la sensazione di trovarsi in un paradiso terrestre, dove, spontaneamente, crescono baniani giganti, manghi, banani, tamarindi e papaie. Se cambiare albergo ogni sera può essere faticoso in un viaggio di una decina di giorni, in Sri Lanka è una piacevole sorpresa. In ogni luogo ci sono alberghi di qualità, ma soprattutto diversi uno dall’altro, dal coloniale, al boutique hotel, al modernissimo con piscina panoramica, a quello con poche stanze, affacciato su una piccola baia. E, particolare da non trascurare, la cucina, moderatamente piccante, è ricca di pesce sempre fresco, dai gamberi alle aragoste.

 

L’itinerario ideale parte da Colombo, la capitale

Anuradhapura e Sigiriya sono le prime star del viaggio, le rovine maestose delle antiche glorie singalesi dal 300 a.c. all’ XI secolo. Il sito di Anuradhapura, luogo cult del buddismo, è vastissimo, cosparso di decine di monasteri e templi, molto frequentato dal turismo. Per entrare nell’atmosfera del luogo, abbiamo chiesto con insistenza alla nostra guida di portarci in qualche sito segreto. Siamo così felicemente approdati al misterioso e solitario tempio di Raja Maha Viharaya, affacciato su un piccolo stagno.

Spettacolare l’arrivo a Sigiriya. Dalla distesa verde della foresta tropicale, si erge un immenso monolito di roccia lavica. In cima s’intravede l’inespugnabile fortezza del re Kassapa (477-495), accesa di rosso al tramonto.

Ci attende il Sigiriya Village(sigirivillage@sltnet.lk, www.forthotels.lk), un affascinante albergo villaggio con piscina e un ristorante buffet, degno di uno chef stellato, con una scelta eccellente. Dai gamberi tempura, al maiale all’ananas, alle cipolle e melanzane in agrodolce, tutto è realizzato al meglio.

 

La Rocca di Sigiriya

I gradini per arrivare in cima sono tanti, la salita faticosa…La guida tenta di dissuaderci. Resistiamo e siamo premiati. E’ vero, si sale, ma basta muoversi al mattino presto, quando il sole non scotta, e la Rocca di Sigiriya, cittadella inespugnabile del re Kassapa (477/495 d.c.), si fa conquistare senza problemi. Ne vale la pena, soprattutto per poter vedere da vicino i magnifici affreschi delle Fanciulle di Sigiriya.

 

Piscina a sfioro o giro in jeep nel parco degli elefanti?

Confesso. Quando, dopo una giornata intera di viaggio e la visita all’antica e sorprendente Polonnaruwa, arriviamo all’Aliya Resort( info@aliyaresort.com, www.aliyaresort.com), albergo modernissimo in pietra, affacciato su una scenografica e grandissima piscina a sfioro sullo sfondo delle mitica Roccia di Sigiriya, non dubbi. Abbandono il programma del giro in jeep nel Minnerya National Park e m’immergo nell’acqua azzurra e calda, contemplando il panorama in relax, per terminare la giornata con un massaggio ayurvedico.

 

Verso Kandy

Lungo la strada, ecco il celebre complesso Royal Rock Temple di Dambulla, scavato nella roccia, una delle immagini simbolo dello Sri Lanka. Assai meno noto, ma in una posizione incantevole, immerso nel verde e affacciato su un laghetto, il tempio di Nalanda Gelige ha il fascino della scoperta e il sapore del mistero. I bassorilievi, infatti, rivelano le immagini di Buddha e Shiva, a indicare un sincretismo tra le due religioni. Ottimo a Kandy l’albergo Mahaweli Reach Hotel (www.mahaweli.com.mareach@sit.lk)

 

Le piantagioni di tè.

Chi non ha bevuto una tazza di tè Lipton? Il più noto di tutti i tè porta il nome di Thomas Lipton, l’imprenditore scozzese, che alla fine dell’Ottocento contribuì a creare le estesissime piantagioni di tè della Hill Country srilankese. Oggi, come allora, il tè è il prodotto principe degli altipiani, che si estendono intorno a Nuwara Eliya, a 4/5 ore di auto da Kandy. L’itinerario è tra i più suggestivi e spettacolari del paese. La strada corre lungo le verdi piantagioni di tè, dove spuntano come gnomi, centinaia di piccole raccoglitrici col sacco di yuta sulle spalle.

 

Nuwara Eliya

E’ il cuore delle piantagioni, una cittadina di montagna, frequentatissima dai British, oggi prediletta dai ricchi arabi del Golfo, che arrivano qui a godersi il fresco. Il must per alloggiare, oltre alle affascinanti dimore coloniali all’interno delle piantagioni, è il Grand Hotel (tangerine@mi.com.lk), romantico grande albergo dai magnifici giardini.

 

 

Finalmente al mare

Qualche ora di auto ed ecco apparire all’orizzonte l’azzurro dell’Oceano Indiano. Su una piccola spiaggia ombreggiata dalle palme, tra Bentota e Tangalle, poco prima del villaggio di pescatori Unawatuna, il Coco Bay Beach Hotel (info@cocobayunawatuna.com), è un boutique hotel di ottimo gusto, moderno e accogliente, ideale per trascorrere una giornata di relax. Alla sera cena in spiaggia a lume di candela con pesce e aragosta freschissimi.

 

Galle

A pochi minuti da Unawatuna, l’antica cittadina olandese di Galle è diversa da qualsiasi altra dello Sri Lanka. Oggi il cosidetto Fort, cioè la città vecchia costruita dagli olandesi dopo il 1663, è un luogo pieno di atmosfera, dove è piacevole trascorrere qualche ora vagabondando nelle stradine fiancheggiate da dimore coloniali, alberghi di charme, negozi e caffè.

 

Verso Colombo

Ci si avvia verso la capitale per salire sul volo di ritorno in Italia. Da non perdere una sosta , anche soltanto per un tè all’inglese, al lussuoso albergo coloniale Mount Lavinia (www.mountlaviniahotelgroup.com) con spiaggia e piscina affacciata sull’Oceano, luogo d’incontro della buona società srilankese.

 

Come organizzare il viaggio

Consiglio due tour operator da me sperimentati: Clup Viaggi (www.clupviaggi.it, lonati@clupviaggi.it) e Asian Wings, con sede a Colombo e rappresentante in Italia (tel.0425 1887135, info@asianwings.it, www.asianwingssrilanka.com)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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