A Passo di Danza. Il gala organizzato, ai Laboratori di scenografia Ansaldo, dalla Fondazione Milano per la Scala per sostenere i progetti del Piermarini e raccogliere fondi destinati al balletto e alla scuola di ballo non poteva che avere la sua étoile: Roberto Bolle.
I trecento ospiti hanno percorso le varie stanze dell’Ansaldo in via Bergognone assistendo ai primi esercizi alla sbarra degli allievi della scuola fra i 13 e i 18 anni.
Poi sono passati nei laboratori dove nascono le produzioni del teatro, una formidabile bottega dove operano 150 professionisti fra falegnami, fabbri, carpentieri, scenografi, scultori, sarte, costumiste e hanno attraversato le sale dove sono racchiusi da teche gli abiti delle varie opere e dei diversi balletti.
Alla fine del percorso gli ospiti sono giunti nella sala Visconti e accomodati ai 25 tavoli (300 persone) che circondavano un palcoscenico dove si sono esibiti in un repertorio contemporaneo e classico i primi ballerini Nicoletta Manni e Claudio Coviello, i solisti Virna Toppi e Marco Agostino e la nuova promessa Martina Arduino.
Stella della serata, Roberto Bolle, che ha ricevuto dal sovrintendente Alexander Pereira e dalla consigliera della Fondazione Margot de Mazzeri, responsabile del balletto e organizzatrice della serata, un premio alla carriera.
Pereira ha sottolineato l’importanza del balletto, sia classico che moderno, per il Teatro alla Scala, e la ricerca di supporter per la scuola di ballo che conta 600 allievi. Roberto Bolle, assalito dalle fan, ha parlato del suo imminente debutto nel “Bolero” di Bejart in scena alla Scala dal 10 marzo. “ E’ un balletto che desideravo danzare da tanti anni- ha aggiunto Bolle – E’ un ruolo erotico, sensuale e dionisiaco. Diverso da quelli che ho danzato fino ad ora. Sono quindici minuti di danza per trasformarmi in una persona diversa da quello che sono”.
“L’obiettivo della serata- ha spiegato Margot de Mazzeri- è stato anche quello di mostrare gli spazi dei laboratori dove si costruiscono materialmente gli allestimenti, l’immenso lavoro che c’è dietro a un’opera o a un balletto. Per me che seguo gli spettacoli al Teatro alla Scala fin da bambina, il balletto ha sempre avuto sempre una particolare attrazione”.
Frédéric Olivieri, direttore della Scuola di ballo, ha sottolineato l’importanza di questi progetti per sostenere le borse di studio per gli allievi dotati e non abbienti. Oggi la scuola di ballo della Scala è sempre più internazionale e già nell’ultimo anni molti diplomandi iniziano a fare audizioni all’estero.
Brava Emma! Grazie per l’articolo così mi resta un bel ricordo di questa serata molto speciale.
Grazie a te Letizia. Una serata così è indimenticabile. adesso vorrei vedere il Bolero ballato da Bolle
Che bell’articolo!., l’ho letto con gran piacere e attenzione
ciao Laura, sempre carina e affettuosa. Ma soprattutto lettrice fedele del sito