Milano da mangiare. Oggi Milano non è solo la capitale della moda e del design, ma è la città del food, per la qualità dei ristoranti, la varietà, per il numero e per gli chef famosi che aprono i loro locali sotto le guglie della Madonnina.
La città meneghina, grazie anche all’’Expo, che gli ha dato un’importante spinta propulsiva, oggi è all’avanguardia del gusto in Europa. In corsa con Bilbao, Barcellona e Copenaghen. A consacrare questo traguardo è una fra le guide del food più blasonate: il Gambero Rosso. Nell’edizione del 2019 di “Milano e il meglio della Lombardia” fra la città e l’area metropolitana ora sono ben cinque i locali al vertice: record italiano assoluto.
E sette quelli che si sono aggiudicati il premio novità dell’anno: Cracco in Galleria nuovo Tre Forchette, Iginio Massari, definito il Marchesi della Pasticceria, anche lui nel cuore di Milano, fra la Galleria e il Duomo. E poi Aimo e Nadia BistRo, Cittamani, Le Nove Scodelle, Tipografia Alimentare e Le Polveri (panetteria contemporanea).
Spiega Laura Mantovano, direttore delle Guide del Gambero Rosso:“ A Milano si respira un’atmosfera speciale. E’ la terra promessa dove tutti si vogliono confrontare. La piazza di Milano è scelta da tutti i pezzi da 90 del cibo”. E infatti gli chef premiati sostengono che Milano rappresenti per loro: “La capitale della gastronomia, la casa, il futuro dell’Italia, la possibilità di farsi riconoscere e lo spirito della vera competizione”.
Le Tre Forchette, come dicevamo premiano Cracco in Galleria, Antonio Guida del Seta ristorante del Mandarin Oriental, Andrea Berton, Enrico Bartolini Mudec Restaurant. Nell’aerea metropolitana: Vittorio a Brusaporto (Bg), Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio (Mn), D’O di Davide Oldani a Cornaredo, Ilario Vinciguerra Restaurant a Gallarate (Va) e infine Miramonti l’Altro a Concesio (Bs).
Per la prima volta c’è il premio Tre Cocotte, al miglior Bistrot, che se lo aggiudica Pisacco. Premi speciali con i Tre Gamberi alle trattorie, e con i Tre Mappamondi per i locali di cucina etnica.