Vele spiegate al vento, isolette sparpagliate nell’Oceano Indiano, villaggi dalle antiche tradizioni… Cosa può desiderare di più chi ama il mare, la natura ed è curioso? A questo si aggiunge il piacere di vivere dieci giorni a bordo della Star Clipper, quattro alberi, 115 metri di lunghezza e 15 di larghezza, uno dei più grandi velieri da crociera del mondo, che, in estate, da Bali porta a Lombok, Komodo, Sumbawa e altre misteriose isolette della Sonda.
Ogni sera, al tramonto, il comandante impartisce ordini precisi, i marinai avvolgono rapidamente le cime intorno agli winch, il timoniere gira la ruota e Star Clipper vola sul mare dell’Indonesia. Lo spettacolo delle enormi vele, che salgono verso il cielo e si gonfiano al vento, è sempre un’emozione. Sul ponte, un calice di bianco gelato in mano, gli ospiti del veliero, poco più di un centinaio, si godono in silenzio lo spettacolo. La navigazione procederà per tutta la notte con una velocità di 8/10 nodi. “Il motore”, spiega il comandante russo Sergey Tunikov “è solo di supporto. Star Clipper è nato per andare a vela”.
Ogni mattina, Star Clipper getta l’ancora in un luogo diverso. Si comincia con Gili Kondo e Bidera, due isole diserte, tra le tante, a est di Lombok. Zodiac e barche fanno la spola tra la nave e la spiaggia bianca. Muniti di maschere e pinne, gli ospiti nuotano lungo la barriera corallina, alla ricerca di pesci multicolori e coralli dalle tante forme e colori. Le più belle sono Gili Kadiz e Gili Sundak, dove la sabbia è rosa e bianca, e all’ombra di grandi alberi è allestito il barbecue.
Agli sbarchi in mare, si alternano escursioni a terra, indubbiamente più interessanti, alla scoperta di minuscole isole sparse a sud est di Bali. Oggi, a distanza di qualche mese, mi tornano in mente flash indimenticabili, come le decine di barchette a vela in legno, timonate da ragazzini di dieci anni, che ci vengono incontro curiosi, il bagno nelle piscine formate dalle cascate in mezzo alla foresta sull’isola di Moyo, o, ancora, i cavalli imbizzarriti di Sumba.
Tra le gite più attese, l’incontro con i dragoni di Komodo, nel mare di Flores, terrificanti lucertoloni giganti, dal veleno letale, veloci e spietati. Siamo tutti alquanto perplessi quando vediamo la loro lingua bianchissima, lunghissima e inquietante, ma tutto va per il meglio. All’imbarco, un piccolo mercato locale merita un’occhiata. Dopo Komodo, ecco Sumba, la più meridionale delle isole della Sonda, dove resistono ancora tradizioni antiche, lontano da influenze induiste, musulmane e cristiane. Ci vengono a prendere alla spiaggia alcuni giovani in sella a cavallini selvaggi, che scalciano forsennatamente…
Qui adorano i Marapu, gli spiriti degli antenati, in comunicazione con gli dei, tanto che nei villaggi, come Tarung, le case di paglia sono disposte a semicerchio intorno alle tombe di epoca megalitica, dove ancora oggi vengono sepolti i morti. Nel centro delle abitazioni in paglia e canne di bambù come pavimento, arde il fuoco per cucinare e fuori sfilano in bella mostra grandi corna di bufali, a indicare la ricchezza dei proprietari.
Completamente diversa appare Wera sulla punta nord est di Sumbawa, uno dei rari villaggi al mondo, dove si costruiscono le barche interamente in legno. E’ qui che mi accorgo di aver scambiato da lontano i gusci a vela dei ragazzini, costruiti dai loro papà, per provetti windsurfisti! L’atmosfera è allegra, il mare trasparente, il villaggio accogliente, tanto da passare un po’ di tempo in chiacchiere, assaggiando il caffè tostato in casa.
Chi non ha mai sentito parlare di Labuan Aji, patria della perla dei sogni di Sandokan, sull’isola di Moyo? Un luogo incantato anche oggi, prediletto da Lady D e Mike Jagger. Sul mare si affacciano un paio di piccoli resort, uno ruspante, ma affascinante, un secondo, raffinato, costruito da un francese con moglie indonesiana.
All’interno, Labuan Aji nasconde un gioiello naturale. Sono sette piscine naturali, immerse nella foresta, formate da rombanti cascate. Immergersi e nuotare è un’esperienza unica! Arrivarci è una conquista. L’alternativa a una camminata a piedi di un’ora e mezza è salire su uno dei tanti motorini scoppiettanti, guidati dai locali, fino alla meta. Si corre in bilico su due striscie di cemento ( una all’andata e una al ritorno), unica testimonianza rimasta del passaggio di Lady D sull’isola. Una lunga gettata e via, per permettere alla principessa di arrivare in jeep alle cascate! E l’avventura dove la mettiamo?
Al rientro dalle gite, ad attendere gli ospiti della Star Clipper, un equipaggio impeccabile, una merenda perfetta e una conferenza del comandante su argomenti marinari. Le cabine e gli spazi comuni sono rivestiti di legno, gli ottoni luccicanti, la cucina ottima , il maitre perfetto nel suggerire discretamente il posto a tavola. A creare armonia tra gli ospiti, è il direttore di crociera, la quarantenne croata Irina Pecsvary, italiano perfetto, zazzera bionda, short bianchi, camicia gallonata di giorno, una donna straordinaria, diplomata in pianoforte, tanto da trasformarsi in concertista professionista alla sera, avvolta in uno scollato abito nero. A farle concorrenza, ci si mette il comandante Tunikov, un mago nel suonare alla chitarra nostalgiche musiche russe. Musica classica o balli sfrenati?A ognuno la sua scelta.
Come avrete capito, questa crociera mi ha entusiasmato, sia per le mete, che per la piacevole atmosfera a bordo, creata dal binomio Irina-Tunikov. La mia esperienza vale per la crociera che racconto…Capitano e direttore sono i personaggi chiave per la buona riuscita della vacanza!
Qualche riga sui tre velieri della compagnia monegasca Star Clippers, due a quattro alberi, Star Clipper con il gemello Star Flyer, e uno a cinque alberi, il Royal Clipper. Se Bali è una meta soprattutto estiva, i velieri hanno in programma diverse crociere nel Mediterraneo, nel canale di Panama e ai Caraibi, in Thailandia e nel sud est asiatico, dove proprio Star Clipper raggiungerà la Cambogia con itinerari inediti e nuovi. Programmi, prezzi e quant’altro lo potete trovare sul sito www.starclippers.com.
Mamma mia…!
Questa è proprio da invidiare
Davvero! Ora sono in India a Somatheeram Ayurveda ecc poi Laccadive poi Mumbai apero?
Gli ingredienti ci sono tutti: il viaggio come scoperta ed il mare come infinito, foreste popolate da animali misteriosi e villaggi dove tutto , anche il lavoro più duro, sembra armonia e bellezza. Ecco, questo è il messaggio che Silvana Rizzi ci ha trasmesso con il suo poetico ed insieme preciso racconto sulla invidiabile crociera della elegante Star Clipper . Anna
Grazie Anna fedele lettrice. Purtroppo ora sono ferma con i viaggi. Forse pubblico Mumbai ma chi mai lo leggerà?