Brunello Cucinelli ha festeggiato i quarant’anni di lavoro e la conclusione dei lavori del restauro del borgo di Solomeo e dell’amabile periferia- con tre parchi, fra cui uno agrario, la vigna, il bosco dello spirito e il monumento alla dignità dell’uomo- con 500 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Il tutto nel nome della bellezza.
“Ho sempre creduto in una forma di capitalismo umanistico contemporaneo: vivere e lavorare in un borgo è un modo garbato di esprimere questa aspirazione”, spiega Cucinelli. E conferma come si può creare nel cuore dell’Italia una azienda, conosciuta internazionalmente, quotata in Borsa, che dà lavoro solo in fabbrica a 1700 persone di cui 500 nell’area di Solomeo. Combinando la bellezza del passato con quella del futuro, impresa e famiglia, innovazione e tradizione, profitto e dono, denaro e umanità. “Profitto sì, ma con etica e dignità”, precisa Brunello Cucinelli.
Il restauro di Solomeo è iniziato dalla metà degli anni ’80 iniziando dal castello. La periferia era piena di capannoni industriali senza industrie che Cucinelli ha comperato per abbatterli e piantare ulivi, vigne, girasoli, alberi da frutta e renderla “amabile”. Anche la sua fabbrica moderna è un riadattamento di una fabbrica già esistente, fra pini secolari e cipressi. Oltre al borgo restaurato e oggi ripopolato, ha ideato un nuovo Teatro. “Oggi qui si vive e si lavora bene in armonia con la natura. Solomeo ha rinnovato la sua tradizione produttiva di olio, grano e vino a cui si aggiunge il cachemire”, afferma Cucinelli che è nato in un paese a Castel Rigone, vicino a Perugia, 65 anni fa.
Ma c’è anche un pensiero per i giovani. Così fra le viuzze del borgo ci sono le sedi di diverse scuole professionali che lo stilista-imprenditore ha aperto: modellismo e sartoria femminile, taglio e sartoria maschile, ricamo e rammendo, orticultura e arti murarie. Cinque ore di studio al giorno con un minimo di stipendio. Per ridare dignità al lavoro artigianale e manuale. “Purtroppo abbiamo educato i giovani alla paura o li abbiamo allontanati dalla bellezza e dalla dignità dei lavori manuali”, spiega Cucinelli, “ma credo che oggi internet offrirà al mondo la chiave per risolvere lo spopolamento dei centri antichi perché si potrà lavorare in questi luoghi bellissimi riducendo gli spostamenti”. Come scrive nel libro “ Il sogno di Solomeo. La mia vita e l’idea del capitalismo umanistico” in collaborazione con il suo amico architetto Massimo de Vico Fallani, edito da Feltrinelli.
Cucinelli è davvero una brava persona, attento al bene suo, del suo paese Solomeo e della sua gente. Ha utilizzato il lavoro facile delle persone di paese e poi ha dato dimensione industriale alla attività. Lo stesso hanno fatto altri (Della Valle, Ferragamo). Forse questo modo di nascere come ‘industriali’ consente di mantenere il contatto con le persone e la società più semplice, rendendo anche possibile perseguire il progresso coniugandolo con ideali etici e anche di bellezza.
Mariano, si contano proprio sulle dita di una mano gli industriali illuminati. Ma gli altri stilist dove sono? Se ci sono battano un colpo
Ciao Emma ho scoperto cose che non sapevo su Cuccinelli. Ora lo apprezzo più di prima
Ciao Emma ho scoperto un Cuccinelli che non conoscevo. Mi piacciono molto i suoi progetti per i giovani
Ciao Silvana, è una persona speciale. E nel mondo della moda molti dovrebbero imparare da lui