I COLORI, secondo un concetto umano, hanno un’importanza fondamentale nella comprensione e nella visione del mondo …ma siamo sempre li: la visione antropomorfica dell’universo spesso ci ostacola e non fa ampliare la nostra capacità di mettersi nei panni dell’altro; infatti per i cani i colori non sono assolutamente importanti perché il mondo del cane è un mondo fatto, prima di tutto, di ODORI, ma sugli odori ci torniamo dopo..ora parliamo di quali colori riconoscono i cani e il perché.
La VISTA del cane è dicromatica mentre la vista dell’uomo è tricromatica. Per spiegarlo più semplicemente, l’uomo vede tutta la gamma dei colori (a partire da blu, giallo, verde, rosso), mentre i cani vedono bene solo il giallo e il blu, sono quindi incapaci di distinguere le tonalità che vanno dal verde al rosso.
Facciamo un esempio: quando io lancio al mio cane un fresbee di colore verde su un prato ancora verde, lo metto in difficoltà? Da un punto di vista…della vista si! Ma irrilevante per la mia Jackie perché lei, per poterlo ritrovare, utilizza il suo naso, ovvero il senso dell’olfatto che supera di gran lunga in termini di performance quello della vista.
Per sintetizzare: I cani distinguono i colori dal verde al rosso con grande difficoltà, ma percepiscono bene il colore blu e giallo; gli altri colori sono sfumature di questi due. E’ un po’ come se noi umani vedessimo solo bianco e nero, il resto dello spettro dei colori sarebbe percepito come varie sfumature di grigio. Non è vero quindi che i cani vedono in bianco e nero, è vero invece che la visione diventa migliore con una luce bassa o soffusa (questo perché nell’occhio canino sono presenti in numero maggiore i bastoncelli a scapito dei coni). L’occhio laterale dà la possibilità all’animale di avere un campo visivo più ampio del nostro, a scapito però della visione binoculare (appartenete alla razza umana). I cani hanno una scarsa risoluzione dei dettagli, mentre riescono molto bene a vedere oggetti in movimento anche ad elevate distanze.
La metafora che utilizzo nel titolo dell’articolo evidenzia che il cane vive in un mondo fatto soprattutto di ODORI, infatti il suo senso primario è l’olfatto, il cane non vede determinati colori? Non ha rilevanza nella sua esistenza; può essere cieco, sordo o senza un arto e la sua vita sarà pressoché normale, un cane che ha perso per qualsiasi motivo il suo fiuto, sarà un essere menomato.
Il cane è fornito di circa 220 milioni di recettori olfattivi, che variano di razza in razza. E l’uomo? Solo 5 milioni. Che differenza incredibile! Capite adesso quanto gli odori svelano al cane il mondo che lo circonda, gli fanno capire ciò che è stato e ciò che potrebbe essere. Un cane che annusa un prato è un cane che sta “leggendo” le tracce lasciate e che sta comprendendo ciò che lo circonda: se è un posto nuovo, se ci sono cani in giro o ci sono stati, se altri umani, oltre al suo padrone, sono passati di lì, se c’è un giardino vicino dove poter sporcare, se ci sono altri animali nei paraggi.
Il cane è in grado di creare delle proprie categorie attraverso l’olfatto: il suo odore, quello della sua casa, quello di altri umani, quello di altri cani, quello dei gatti, quello del cibo, ecc………L’olfatto guida e governa anche la vita sociale del cane: grazie ai feromoni, lasciati dagli altri membri della sua specie, egli è in grado di capire i vari gradi sociali degli altri, se le femmine sono in estro, se c’è un pericolo imminente, se è possibile ingaggiare una lite.
Una cosa curiosa ed interessante è il fatto, che nel cervello del cane, la zona responsabile del senso dell’olfatto abbia un numero di cellule nervose 40 volte superiore a quelle presenti nella stessa zona del cervello umano.
Molto spesso mi sento dire che il cane “capisce” che sta per andare dal veterinario. Ebbene, lui non lo sta capendo, lo sta annusando! Gli ambulatori veterinari, per i cani, è come se fossero “tappezzati” di volantini dove c’è scritto “sono stato qui ed ho avuto paura”, “questo posto è stressante! Anche quando torniamo a casa, il nostro cane spesso si prende un po’ di tempo per annusarci: quello che gli interessa sapere lo scopre semplicemente annusandoci. Il cane, in buone condizioni ambientali, identifica odori vecchi di sei settimane!!!
Ieri sera stavo facendo la mia corsetta serale al parco e guardavo questo ragazzo con il suo cane al guinzaglio, un guinzaglio cortisssimooooo, cosa gli impediva di fare questo guinzaglio??? DI ANNUSARE: ovvero VEDERE! Capire, leggere, calmarsi, tranquillizzarsi. Secondo voi la passeggiata per questo cane è stata piacevole??? Avrei voluto andare da questo ragazzo e dirgli, ma dai! Allunga il guinzaglio al tuo cane! Oltre che potersi muovere meglio nello spazio, non capisci quanto è importante per lui poter mettere un po’ in libertà il naso a terra??
E adesso che avete capito quanto sia “colorato” il naso del vostro cane, ecco alcuni consigli pratici:
- Quando passeggiamo con il nostro cane diamogli sempre il tempo di soffermarsi su determinate tracce odorose, lui non sta perdendo tempo, ma sta acquisendo informazioni sul luogo (cosa c’è, chi c’è, dove sono…);
- Non mi stancherò MAI di ripeterlo, quando due cani si incontrano IL GUINZAGLIO DEVE ESSERE MORBIDO! Se i due proprietari tengono il guinzaglio teso, i due cani non possono esplorare con il tartufo le rispettive aree ano-genitali e quindi acquisire informazioni sul suo simile;
- Non tiriamo il guinzaglio perché il cane si è trattenuto troppo all’angolo di una strada (a noi non piace essere interrotti durante una lettura o una conversazione particolarmente avvincente o piacevole, magari essendo strattonati);
- Portate il vostra cane ad esplorare posti nuovi! Il cane sarà felice, appagato, sereno e soddisfatto perchè ha potuto utilizzare il suo senso più importante: IL NASO!!!
P.S. Anche se avete il giardino, dal punto di vista dell’esperienza olfattiva ciò è totalmente irrilevante: il cane ha bisogno di sperimentare nuovi odori, costringerlo ad annusare lo stesso territorio ogni giorno equivale ad imporre ad un essere umano a leggere e rileggere lo stesso libro OGNI SINGOLO GIORNO.