Come già,vi avevo raccontato, la scelta dello SPORT da praticare oltre alle attività scolastiche non è cosi facile da valutare, bisogna coordinare i giorni, gli orari le amichette o amichetti giusti e tutto questo è più complicato di quanto possa sembrare.
Per il “maschio”italiano, passatemi il termine, lo sport per antonomasia è il CALCIO, ma la mia è una bimba.
Quando ho conosciuto il mio compagno ed ho capito che non era appassionato di calcio che non aveva la partitella settimanale con gli amici, ma soprattutto non eravamo bloccati a casa la domenica e le serate di coppa infrasettimanali mi sono detta è lui!!!
Ancora più serena quando è arrivata la mia bimba, le piacerà il ballo, la pallavolo, la ginnastica artistica, non sarà amante del calcio, che sollievo!!!
INVECE NO!!!!
Iniziamo le scuole elementari, e di conseguenza iniziano anche i tornei di calcio interscolastici, dei disponibili papà si prestano il sabato ad allenare i bimbi delle varie interclassi per poter partecipare pieni di entusiasmo al torneo.
Io essendo mamma di una bimba, vivevo serenamente e apprezzavo molto lo sforzo di questi papà, mi immaginavo al massimo di partecipare, come spettatore, a qualche partita per sostenere la scuola della mia bimba, invece così non è stato.
La nostra “giocatrice in erba”, che, per ironia della sorte, è capitata proprio a un papà ed a una mamma a cui del calcio non è mai importato niente, si è iscritta al torneo!!
Eccoci qui, a partecipare ad allenamenti e partite, tifare, ma cosa incredibile, a dare suggerimenti su come comportarsi in campo!!!!
Ho dovuto coinvolgere anche Babbo Natale, i regali a lui chiesti sono stati in ordine: scarpette da calcio (quelle con i tacchetti per intenderci) parastinchi, che non credevo esistessero così piccoli e divisa per gli allenamenti!
Il sabato ci alleniamo, la domenica c’è la partita, ora guardiamo anche le partite della Juventus, “siamo diventate “, passatemi il plurale maiestatis, Tifose.
Nonostante la mia titubanza iniziale, devo ricredermi molto, credo che uno sport di squadra, maschio per eccellenza, stia aiutando la mia bimba a quel giusto grado di competitività e socializzazione che solo uno sport collettivo riesce a dare; l’allenamento e la partita sono un ottimo pretesto per riunire un gruppo di ragazzi e indurli a un confronto con se stessi e con il gruppo dove diventano importanti il rispetto delle regole e lo spirito di squadra.
Giocano esultano e si abbracciano per un gol fatto, con compagni ai quali fino al giorno prima, non volevano neanche prestare una matita, non c’è più il mio o il tuo amico, siamo una squadra, più democratico di così!
Devo ammettere inoltre che il clima che si è creato intorno agli allenamenti e alle partite da parte dei genitori dei baby calciatori, al contrario di quanto potessi immaginarmi (mamme urlanti, pronte a difendere a spada tratta i propri figli insultando senza motivo gli altri bimbi), è stato molto positivo, si è formato un gruppo partecipe, incentivante mai negativo, sempre pronto alla carica ed incoraggiamento dei bimbi anche nei momenti di loro sconforto.
Prossima avventura??? Andare allo Stadio a vedere una partita di serie A tutti e tre insieme … e chi lo avrebbe mai detto!!!