Il concetto del verde come ostacolo alla vista e quindi alla percezione complessiva del giardino nasce con il giardino alla francese dove i grandi viali e i parterre erano interrotti da piacevoli boschetti.Questi ultimi erano perlopiù regolari ma, nell’imitazione della natura, ricreavano quelle quinte che ostacolano la vista e permettono agli amanti di appartarsi. Il verde che “nasconde” ha una storia antica anche nel suo utilizzo in siepi fitte e impenetrabili per costruire labirinti per ostacolare la vista e confondere il fruitore. Nascondere o sottolineare una architettura è il compito di rampicanti sapientemente scelti a seconda delle intenzioni, per esempio per creare uno stile romantico copiato dalle rovine ricoperte di edere dipinte nel secolo scorso. Ampelopsis, sarmentose come Bouganville, Rose, Gelsomini, Glicini ornano le facciate e nobilitano molto spesso anche le mediocri architetture. Le quinte verdi servono anche per sottolineare un asse visivo come un viale alberato o delle siepi molto fitte che portano ad un punto di interesse, sia alla casa stessa sia a una parte del giardino dedicata alla accoglienza. Di grande interesse l’uso che delle siepi fece Victoria Sackwille West nel secolo scorso per creare nel suo grande giardino di Sissinghurst vere e proprie stanze verdi ognuna dedicata a fioriture di un solo colore, giardini nel giardino; celebre il giardino tutto bianco.Il verde in verticale è anche l’inizio della coltivazione dell’uva su sostegni prima alberi poi manufatti, così come spalliere e pergole sono diventate elementi strutturali del giardino fin dal suo nascere. Verticalizzare il verde è quindi una aspirazione antica ad imitazione della natura che riempie gli spazi vuoti tra orizzontale e verticale con piante epifite o parassite come nella foresta tropicale. Proprio a questa “naturalità” del verde che copre ogni superficie anche verticale si è ispirato negli anni ’80 Patrck Blanc botanico e ricercatore francese. Dai suoi studi nascono le pareti verdi. Sono veri e propri giardini verticali che coprono anche superfici molto vaste sia all’interno sia all’esterno degli edifici.
Il trucco c’è ma non si vede infatti la parete è attrezzata con due feltri imbibiti d’acqua e sali minerali che con il tempo diventano veri e propri elementi naturali. In “tasche” tagliate nel feltro si mettono a dimora le piante affinché radichino in tutta la superficie. Tanti gli imitatori anche in Italia soprattutto dopo il suo intervento al caffè Trussardi in piazza della Scala a Milano.
Qui sopra due esempi di verde in verticale. A sinistra una realizzazione di Marco Bay. A destra un progetto
dei vivai Cappellini.
Le ultime opere di Patrick Blanc in Italia.
Miroir Vert du Lac è il nome suggestivo della parete verde costruita da Blanck sulla facciata dell’Hotel a 5 stelle “Il Sereno” a Torno sul lago di Como. Alta 13 metri e larga 6 la parete è composta da oltre 120 specie diverse adatte al clima del luogo, provenienti da Paesi temperati e subtropicali.
Coadiuvato nei suoi progetti Italiani da un paesaggista piemontese Flavio Pollano ha progettato in occasione del salone del mobile di Milano che si terrà dal 17 al 25 aprile un padiglione di fronte al Palazzo Reale chiamato “Living Nature” uno spazio che riproduce il clima e le piante delle 4 stagioni.
Le siepi.
Sono indispensabili per recintare uno spazio sia ai limiti, sia all’interno del giardino, Per ottenere l’effetto “in verticale” le piante da siepe devono raggiungere un’altezza da uno a cinque metri. Alcune sono ricercate perché sempreverdi come l’aucuba iaponica, il berberis dwinii o il buxus sempervirens, chamaecyparis lawsoniana (cipresso di Loson , Cupressocyparis leylandii (cipresso di Leyland), l’escallonia rubra varietà Macrantha, Ilex acquifolium (agrifoglio), Ligustrum ovalifolium , Prunus laurocerasus (lauro), Rhododendron, Taxus baccata (tasso), Tuja plicata “Atrovirens”, Ules europeaus (ginestrone), Viburnum tinus (tino), Pycaranta, Photynia
Alcune di queste a foglia piccola e fitta si prestano a potature rigide, altre lasciate libere diventano arbusti aggraziati. A seconda dell’uso che volete farne e l’ampiezza del giardino potete scegliere anche siepi decidue o con fogliame persistente in inverno come il Carpinus betulus (Carpino bianco) il Corylus maxima “purpure”, Cotoneaster simonsii, il Crategus monogyna (biancospino), la Forsythia x intermedia “Spectabilisi”, rosa rugosa.
Le rampicanti
Akebia quinata. La più diffusa è semi-sempreverde. I fiori sono rosa purpurei Non resiste a temperature sutto i 5° C.
Aristolochia elegans. E’ particolarmente apprezzata per i suoi fiori di forma curiosa, divisi in tre parti che attirano e poi imprigionano gli insetti impollinatori. Non vive sotto i 10° C.
Bignognia. Fioritura da maggio a luglio, altezza fino a 12 metri, adatte a un clima mite.
Bougainvillea. Con infiorescenza a pannocchia nei colori: rosa, viola, arancio, porpora, rosso, giallo o bianco a seconda delle varietà. Anche questa resiste nei climi temperati.
Clematis. Altezza fino a 10 metri. I fiori possono avere forme molto diverse a seconda della specie. In genere rustica,
Euonymus (evonimo). Il più diffuso l’Euonymus fortunei a foglie sempreverdi. I fiori sono piccoli bianco verdastro, seguiti di frutti a capsula, rosati con semi arancioni. E’ una specie estremamente rustica, resiste infatti fino a -18° C.
Ficus repens. E’ un sempreverde con piccolissime foglie verde scuro. Si fissa sui mure o altri sostegni per mezzo delle radici aeree. Si consiglia un clima mite.
Wisteria (glicine). Sono particolarmente apprezzati per i fiori profumati di solito di un colore tra l’azzurro e il lilla ma con alcune varietà bianco o rosa.
Hedera. Trai rampicanti più utilizzati. Ha foglie che si distinguono per forma, dimensioni e colorazioni delle foglie, spesso con screziature. Può essere utilizzata in posizioni di luce molto scarsa.
Humulus (luppolo). Arriva fino a 10 metri di altezza. Fiorisce d’estate con infiorescenze pendenti. Molto rustico, resiste fino a -15° C.
Hydrangea (ortensia). Tra le numerose specie di ortensia si utilizza come rampicante l’Hydrangea anomala varietà petiolaris. Belle le grandi foglie verdi decidue cuoriformi e le infiorescenze piatte a corimbo, bianche e creme. Si adatta a posizioni ombreggiate ed è estremamente rustica.
Ipomea (campanella). Nelle nostre condizioni climatiche non sono rustiche e vengono quindi utilizzate come annuali. I fiori, dalla forma tipica a imbuto, non durano molto ma vengono emessi in continuazione.
Jasminum (gelsomino). A seconda della specie hanno fioritura invernali, primaverile o estiva e arrivano a 15 metri di altezza. Gli unici rustici sono: Jasminum nudiflorum e officinale
Traxchelospermum (falso gelsomino): La specie più diffusa è il T.Jasminoides con fiori bianchi stellati e un profumo simile a quello del gelsomino. E’ una pianta rustica.
Lathyrus (pisello odoroso). Arriva a due-tre metri di altezza. La specie più nota è L.odoratus, caratterizzato da foglie ovali/oblunge e da grandi fiori bianci, rosa o purpurei. E’ rustica .
Lonicera (caprifoglio) Arriva altre i 20 metri di altezza. La specie più diffusa è L. Caprifolium, spesso spontanea nei nostri boschi, deciduo, con fiori bianco crema molto profumati. E’ rustica.
Parthenocissus e Ampelopsis (vite del canadà). Hanno lo stresso nome in italiano perché si distinguono tra loro per piccoli dettagli come la forma delle foglie e la presenza di viticci con uncini e ventose. Sono apprezzate per le foglie dai colori vivaci in autunno e per le bacche. Sono molto resistenti e veloci nella crescita.
Passiflora. Richiedono un clima mite. Ogni singolo fiore dura poco ma la fioritura è continua. Arrivano ai 6-8 metri.
Plumbago. La più nota è la P. capensis a fiore azzurro intenso che sbocciano a aprile a ottobre-novembre. Adatta a un clima mite.
Polygonum. Altezza fino a 9-10 metri. Esistono con fiori rosa o bianchi riuniti in pannocchie. Oltre i fiori sono ornamentali anche i frutti. Sono adatte a tutti i climi.
Solanum. Il solanum arriva fino a 7 metri di altezzza vi sono alcune specie rampicanti come il S. crispum e S.jasminoides, S. seaforthianum e S. wendlandii, caratterizzati da fiori azzurri stellati. Si tratta di piante sempreverdi. In genere sono semi-rustici.
Foto di Dario Fusaro
Sarebbe stata gradita la foto per le specie elencate come siepi e rampicanti, almeno per le meno conosciute col nome scientifico da parte di principianti come me….è vero che si possono cercare in rete, ma sarebbe stata una fatica in meno e un piacere in più!