“La sughera” si chiama la casa che l’architetto Tiziano Lera ha costruito per sé e per la propria famiglia. Il nome deriva dalle numerose querce da sughero che popolano il terreno.
Un vasto appezzamento sulle Apuane tra Strettoia e Montignoso dove esisteva un “relitto” di un albergo iniziato e mai finito. A sedurre l’architetto è stata la posizione a mezza costa e la vista spettacolare che spazia dalla punta di Livorno alle Cinqueterre. Tutto è giocato sulle pendenze di questo vasto appezzamento di terra. Si entra da un portone di legno con a terra una salamandra in bronzo: il feticcio di Tiziano, per scendere in una strada tortuosa che porta all’ingresso di quella che non è una facciata tradizionale ma l’antro ricavato nella montagna del suo rifugio. Prima di entrare però si è attirati dalle mille soste e padiglioni, ora aperti ora chiusi e dalla casetta sull’albero che in miniatura ma funzionante racconta la passione di questo originale architetto per la natura. Non incontaminata anzi sapientemente orchestrata dalla mano dell’uomo che dal defluire delle acque crea uno stagno artificiale con tanto di barchetta. Destinata in un primo tempo ad atelier di artisti ne porta numerose tracce dalla fontana “La sfinge” scultura di Girolamo Ciulla alle sculture di Tiziano stesso. Le parti che si intravedono sono in pietra locale quando non ci sono le pareti vetrate che fanno di questa casa la perfetta concretizzazione del concetto di natura applicata al benessere del fruitore. Il terreno infatti da incolto è diventato ordinato secondo una sua logica interna tra bosco, ulivi, castagneti, vigne terrazzate e parti pianeggianti a ortaggi. Tutto traspare dalle vetrate che fanno entrare una luce verdastra quasi si fosse in un sottomarino. Del resto l’architetto è uomo di mare e nei suoi disegni fantasiosi e nei suoi racconti parla ai pesci e alle sirene.
Dopo queste premesse bisogna sottolineare che gli interni sono distribuiti secondo una razionalità gerarchica del tutto tradizionale. Dall’ingresso si accede a un ampio soggiorno con camino, alla cucina e alla sala da pranzo. La magia di questa dimora si materializza nei bagni vere e proprie opere naturalistiche di conchiglie esotiche e sassi raccolti lungo la spiaggia del Forte dei Marmi.
Queste foto sono tratte dal libro “Versilia, le ville esclusive di Forte dei Marmi”. edizioni White Star, facilmente acquistabile su internet.
Foto di Dario Fusaro.
Che meraviglia! Brave Giuliana e Carla! Un angolo di paradiso. Elena