Io non decoro casa mia ma ciò non toglie che quando entro in una casa finemente adornata indipendentemente se il decoro e’ gradevole o no, il clima che respiro mi piace!
Il Natale del resto anche per i miscredenti è una tradizione che travolge e non ci si può esimere dal festeggiarlo. Ma qui, nella mia rubrica, si parla di soluzioni per la casa e quindi lasciamo da parte le questioni religiose, sentimentali o commerciali e addentriamoci sulla domanda che questa mattina mi ha tirato giu’ dal letto, (non COME ma) PERCHÉ a Natale decoriamo le nostre case?”
A casa mia le due fazioni sono: l’albero natalizio a casa di mia sorella e il presepe a casa di mio padre, ogni anno è quasi una gara a chi riceve più complimenti e vi assicuro entrambi danno il meglio di se.
La decorazione di un albero sempreverde, in particolare l’abete rosso che si credeva intriso di poteri magici perché non perdeva mai le sue foglie, risale al III sec a.C. Le popolazioni omaggiavano il solstizio d’inverno auspicando il ritorno del sole e della primavera e quindi un ritorno alla vita, festeggiamenti che si protraevano fino all’Epifania ovvero legati alla chiusura di un ciclo stagionale ed all’apertura di uno nuovo.
Con il cristianesimo l’albero divenne simbolo di Cristo, inteso come linfa vitale, e della Chiesa, rappresentata come un giardino voluto da Dio sulla terra, rimarcando il suo valore che lo associa alla rinascita della vita e dell’immortalità. Il significato dell’albero come simbolo cristiano si sovrappone anche a quello del candelabro, tutte e due portano candele o luci che lo illuminano.
Viene pertanto attribuito all’abete il significato di albero della vita e cio’ anche dagli antichi egizi e dai greci diffondendo il culto sino all’Asia. La religione cattolica attribuì un’ulteriore interpretazione allegorica che celebra l’albero di Natale così come la Croce fatta anch’essa di legno.
Considerato dai cattolici un’usanza protestante, per molti secoli la tradizione dell’albero di Natale rimase tipica delle regioni a nord. La sua diffusione nel resto d’Europa avvenne nella seconda meta’ dell’ottocento, per volere dei vari regnanti divulgando questo gusto oltre che nelle corti europee anche oltreoceano.
Una curiosità, in letteratura l’albero di Natale compare per la prima volta nella famosa opera “I dolori del giovane Werther” del romantico Johann Wolfgang Goethe, e nella canzone popolare, nella stessa epoca nasce anche la famosissima canzone “Oh Tannenbaum, oh Tannenbaum” (oh albero di natale, oh albero di natale) che fino ad oggi è la canzone natalizia più cantata in tutta la Germania.
In italia la tradizione dell’albero di Natale viene accolta dalla regina Margherita e diffusa successivamente in tutto il paese sino a diventare, dal dopoguerra in poi, un vero e proprio fenomeno commerciale sostenuto dall’industria dell’addobbo natalizio.
L’albero decorato a casa di mia sorella, prima da lei ora da suo figlio, è davvero bello. È un abete rigorosamente vero, molto grande e la decorazione impegna un’intera giornata. Ogni anno viene adornato di un colore diverso, monocromatico e la ricerca degli addobbi viene fatta già l’anno prima per quello dopo lasciando libertà alle idee che vi assicuro non mancano.
Il presepe ha invece origini puramente cristiane e alcuni rivendicano che sia un’ideazione squisitamente italiana. Questa raffigurazione plastica della nascita di Gesù si può limitare alla Nativita’ rappresentata dalla capanna con Maria, Giuseppe, il bue e l’asinello, arricchendosi tra la notte del 24 e la mattina del 25, dalla statuina di Gesù Bambino adagiato su un letto di paglia. Ma da qui si può ampliare ad una vera e propria rappresentazione in miniatura del paese di Betlemme completa di case, mulini funzionanti, figure umane, animali, corsi d’acqua veri, muschi e alberelli proprio come nel presepe a casa di mio padre dove di anno in anno la superficie occupata ha assunto estensioni davvero ingombranti. La particolarita’, dovuta forse all’ansia che accompagna le persone anziane, mio padre ha 84 anni, e’ che la comparizione del Gesu’ Bambino ogni anno arriva sempre prima, l’anno scorso al 15 dicembre aveva già fatto la sua comparsa sotto la capanna.
Anche il mondo del disigne si è cimentato nel tema natalizio :
La Tolomeo, il best seller Artemide disegnato da Michele De Lucchi e Giancarlo Fassina nel 1986, Compasso d’Oro ADI nel 1989, viene proposta nella versione Gold per il Natale 2016. Questa lampada, dal design essenziale e dalla purezza delle forme, grazie all’articolazione dei bracci e la rotazione della testa, “porta la luce in tutte le direzioni dello spazio”. Dalla sua nascita a oggi è stata proposta in svariate tipologie per adattarsi a ogni ambiente e far fronte a ogni necessità.
Il presepe proposto da Alessi è fatto da personaggi eterogenei in un mix di razze diverse pervase da una certa aria di felicità e ottimismo. Disegnati da Massimo Giacon fa parte del progetto denominato Figure.
Le cristallerie Baccarat nel Natale 2014, proposero, una collezione di pezzi di arredo in cristallo battezzata “Christmas in Red”, che porta in dote la firma e lo stile del designer Philippe Starck. I singoli pezzi partoriti dal suo estro creativo sono stati tradotti in materia con la consueta classe dalla mitica maison francese della cristalleria, leader mondiale di savoir-faire e design. Sfarzosi lampadari, candelabri ed altri accessori in serie limitata, frutto dell’impiego di materiali nobili, che sposano la magia delle forme, sono le proposte di questa gamma, destinata a fare la gioia degli occhi. Quest’anno viene proposta la linea “Christmas is Blue”
Ma le nostre case a Natale vengono adornate anche semplici da agrifoli, candele, campanelle, le porte di ingresso le troviamo decorate con corone ricche di pigne dorate, bacche rosse, foglie e pacchettini tutte simbologie che racchiudono antichi significati di buon auspicio e prosperità per il nuovo anno in arrivo, cosa che auguro a tutti voi lettori con tutto il cuore.
Brava Raffa! Ho letto con curiosità, non sapevo nulla della storia dell’albero e del presepio. E ho immaginato a casa Berna mentre li preparano☺
non mi ero mai chiesta da dove provenisse l’usanza dell’albero di natale, la tua ricerca ha solleticato la mia curiosita, brava Raffy