Lo chiamo, lo richiamo e lo chiamo ancora, ma niente, nulla da fare, non torna, non viene da me, perché??
Questa è una tipica FAQ (Frequently ASked Question) che viene fatta all’educatore quando si inizia un percorso insieme, “lei capisce, io vorrei che quando lo chiamo, torni da me, subito, senza esitazioni!”
Eh si, quanto è bello andarsene in giro con il proprio cane a fare una passeggiata in campagna, in un bosco, in un grande prato, camminare insieme senza guinzaglio, sentirsi entrambi liberi e sapere che il tuo cane godrà di una corsa che lo farà sentire bene per l’intera giornata. Ad un certo punto decidi di cambiare sentiero oppure torni indietro, oppure passano delle persone in bici e quindi lo devi richiamare e speri con tutto il cuore che lui venga da te. Oppure andate in area cani, lasci che lui giochi libero e tranquillo, ma sai, hai la consapevolezza e la sicurezza che quando lo chiami, sia per andare a casa sia perché arriva un cane con il quale sai già che non va d’accordo, lui..torna da te.
Esaminiamo da vicino la situazione:
Premessa: tra te e lui ci deve essere già una relazione profonda: fate delle attività insieme, giochi con lui, passate del tempo insieme, ovvero ti riconosce già come “una base sicura”? Facciamo un esempio: mettiamo che una coppia abbia un cane, che però è abituato a relazionarsi con uno solo dei due – e non sto parlando semplicemente del cibo, ma anzi di una vera e propria empatia che si costruisce giorno dopo giorno -. Ora, se il cane viene portato a passeggio dall’altro membro della coppia, ben può capitare che il cane non lo ascolti per nulla, anzi che quando viene chiamato se ne freghi bellamente! Inutile interrogarsi: per quale folle motivo il cane dovrebbe ascoltare quella persona che per lui è un semplice “convivente” e non un compagno col quale ha potuto costruire, nel tempo, un rapporto fatto di fiducia e affetto reciproca?
E adesso passiamo alle Regole:
- Iniziamo da un prato magari recintato, oppure un’area dove siamo sicuri che non ci siano troppe distrazioni o pericoli, lo sganciamo e senza timori (perché lui sarebbe il primo a percepirli) passeggiamo.
- Avete portato dei fantastici premietti con voi? (piccoli pezzetti di wurstel o qualcosa di estremamente appetitoso che non assomiglia al cibo che gli date ai pasti principali). Sicuramente si.
- Ottimo, quando sono passati 5 minuti chiamatelo, ATTENZIONE PERO’!!! Se lo state chiamando come fanno le mamme al parco giochi che chiamano i loro bambini perché devono smettere di giocare con i loro amichetti e andare a fare i compiti..ARTUROOOOOOOOO SMETTI DI GIOCARE CHE DEVI FARE I COMPITIIIIIIIIIII!! Se lo state chiamando cosi…è abbastanza probabile che lui non torni. Ma la domanda da porsi è..ma voi tornereste?? Infatti a riprova c’è che il piccolo Arturo tornerà a casa con la sua mamma solo dopo innumerevoli urli, richiamate,
minacce e chi più ne ha e più ne metta. Non prendiamo ad esempio solo il mondo dei bambini, chiunque di noi va verso qualcosa, tanto più è “appetibile” la situazione che lo aspetta e anche, e soprattutto come gli viene proposta. E’ esattamente cosi che dovete fare con il vostro cane, chiamatelo con dolcezza, con gioia, con tono di voce dolce, e quando arriva – e arriva ve lo assicuro – , gli date un premietto! Cosi facendo, infatti, gli state comunicando che non solo tornare da voi è fichissimo (perché c’è il premio), ma anche che nel vostro richiamarlo non esiste nulla che abbia un tono di rimprovero, di urla, disgridata; e in effetti, anche lasciando perdere il mondo dei bambini, sappiamo tutte quante molto bene che se io chiamo mio marito con quel tono, volume e timbro di voce (che tutto fa presupporre che ci sarà un rimprovero) mio marito non arriverà mai e nemmeno il cane!
- Torniamo alla nostra passeggiata, l’avete chiamato, è venuto da voi, l’avete premiato, e adesso? Continuate la passeggiata! Assolutamente il cane non deve associare il richiamo con questa equivalenza: richiamo=torno=mi aggancia il guinzaglio=sigh si va a casa.
Questa modalità va ripetuta almeno due o tre volte durante la passeggiata e quando sarà il momento di andare a casa…eseguirete esattamente la stessa procedura, concludendo con un bel MA BRAVO! E aggancio il guinzaglio.
Durante le prime passeggiate è importante avere i premietti, ma con il passare dei giorni si potranno e dovranno assolutamente sostituire con delle sane e fantastiche coccole! Lo chiamo, se lui arriva, una bella dose di coccole e complimenti e continuate la passeggiata.
I premietti però ogni tanto portateli, tanto più saranno..RANDOM (ogni tanto a sorpresa)…tanto più funzioneranno.
Questa procedura la potete realizzare anche in un‘area cani, BUT KEEP ATTENTION, non con i premietti, altrimenti vi trovereste davanti decine di cani che finirebbero anche per litigare tra di loro e con i loro compagni umani moooltooo arrabbiati.
Ma va benissimo tutto il resto con altri due accorgimenti: se lo chiamate e non arriva provate a non stare in piedi, ma accocolatevi e chiamatelo con dolcezza e quando arriva..EVVAI! dose di coccole. - Inoltre non continuate a chiamarlo: Rocky, Rocky, Rocky, Rocky, come un disco rotto, non serve a nulla, lui vi ha sentito al primo colpo..se non viene è perché non vuole venire, quindi prima provate ad accovacciarvi e se nemmeno questo funziona VIA! Girate le spalle e incamminatevi verso l’uscita e verso la fine lo chiamate, vedrete che capirà.
- Se sta giocando con altri cani o peggio si sta azzuffando non andate in mezzo alla zuffa o al ring di gioco per riprenderlo (lo vedo in continuazione), per lui questa azione ha un significato esattamente contrario al vostro, per lui è chiaro e lampante che state andando li per partecipare alla battaglia o al gioco, FATE ESATTAMENTE IL CONTRARIO! Vi allontanate, andate dalla parte opposta e lo chiamate seguendo le modalità sopracitate, a questo punto il vostro rapporto, il grado di feeling e le esperienze fatte insieme determineranno la buona riuscita del richiamo.